“Con l’introduzione della contraccezione gratuita fino a 25 anni e per le donne tra i 26 e i 45 anni, sotto una determinata fascia di reddito o con specifiche esenzioni, la Toscana compie un passo avanti importante sulla prevenzione dell’Ivg e sull’educazione alle malattie sessuali, così come avevamo chiesto, tra le altre cose, nel documento realizzato dal Tavolo regionale sulla 194. Ora sollecitiamo la Giunta regionale ad adottare atti amministrativi necessari per la piena e omogenea applicazione della legge del 1978, ovvero: la garanzia dell’informazione sull’accesso e le modalità di svolgimento dell’IVG; i setting adeguati di accoglienza e la privacy per tutto il percorso dell’IVG; la possibilità di scelta tra aborto farmacologico e chirurgico in tutte le strutture in cui si attua l’aborto chirurgico; l’organizzazione della somministrazione dell’aborto farmacologico in strutture ambulatoriali/consultoriali; il potenziamento del ruolo del consultorio nel percorso IVG; la contraccezione gratuita di tutti i metodi che la scienza mette a disposizione”. E’ quanto abbiamo chiesto con la risoluzione “In merito agli indirizzi regionali a garanzia dell’effettiva applicazione della legge 194/78 riguardo al percorso consultoriale, l’implementazione dell’aborto farmacologico anche extraospedaliero nonché l’accesso alla contraccezione gratuita” – con i consiglieri regionali Paolo Sarti, Tommaso Fattori (Sì Toscana a Sinistra); Monica Pecori (Gruppo Misto); Monia Monni, Valentina Vadi, Alessandra Nardini, Elisabetta Meucci, Fiammetta Capirossi, Ilaria Giovannetti e Ilaria Bugetti (Pd).
“Mettere in campo tutti gli strumenti utili a tutela della 194 è oggi più che mai necessario, poiché il diritto delle donne di scegliere sul proprio corpo e della propria vita viene messo costantemente a rischio non solo dalle difficoltà logistiche che spesso si presentano nelle strutture a causa dell’alto tasso di medici obiettori, ma anche da un vento di regressione in tema di diritti che soffia pericolosamente in tutto il Paese. Per questo, chiediamo che la Regione Toscana adotti misure congrue a garantire alle donne la piena applicazione della legge, e con essa la possibilità di scegliere tra l’intervento chirurgico o farmacologico. È tempo di intervenire in modo sempre più capillare per tutelare un diritto delle donne sancito dalla legge, che nessun cambio di maggioranza al Governo del Paese o delle città potrà mettere in discussione”.