Il rosso delle panchine, delle finestre, dei drappi appesi, delle scarpe nelle piazze… oggi è il 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Altri dodici mesi di grande lavoro e impegno della rete regionale attiva nella prevenzione, nella protezione e nel supportare le donne vittime di violenza a denunciare, a uscirne, a riprendere in mano la propria vita: i centri antiviolenza, il Codice Rosa, il 1522, i servizio sociali, le associazioni…
Mentre fuori le discriminazioni, le violenze e i femminicidi sono continuati a ritmi impressionanti e senza sosta. E la cronaca anche di questi giorni è lì a testimoniarlo.
Così come lo sono i numeri, anche quelli della nostra regione, raccolti nel Rapporto annuale sulla violenza di genere ( https://bit.ly/3nNmUNh ) che abbiamo presentato due giorni fa: 3132 donne hanno chiesto aiuti ai centri antiviolenza, una media di 8 al giorno. Non possiamo sapere quante sono quelle che invece non riescono a farlo, ma sappiamo che sono molte di più.
Oggi è un’importante giornata di sensibilizzazione. Si scriverà molto sui giornali e sui social, con dichiarazioni più o meno ispirate. Parleremo di pari diritti e pari opportunità. Ribadiremo che serve educazione e cultura, a partire dalle giovani generazioni. Che la disparità salariale e di accesso al lavoro, come il fatto che troppe donne debbano rinunciarci, sono una vergogna. Che servono interventi urgenti per conciliare tempi di vita e di lavoro. Che la legge 194 deve essere applicata a pieno dappertutto e che sul corpo della donna non ci sono altri padroni.
Lottare contro la violenza di genere significa farlo davvero e tutti giorni. È una battaglia di civiltà e giustizia, una battaglia sociale e culturale, ad ogni livello. Da fare tutti insieme, donne e uomini. La si può cominciare a vincere solo portandola con sempre sé, in ogni ambito, ben salda tra i nostri valori e obiettivi. Tutti possiamo farlo. Non solo a parole.
Grazie a tutte e tutti coloro che lo fanno, che lavorano per questo e nonostante tutto non hanno nessuna intenzione di mollare.
L’immagine è dell’artista afghana Shamsia Hassani, che ce l’ha concessa per illustrare il rapporto sulla violenza di genere di quest’anno. L’abbiamo scelta per sottolineare la possibilità di uscita dalla violenza, il desiderio di libertà e nello stesso tempo il messaggio di speranza, di vita, che accomuna tutte le donne del mondo che combattono contro la violenza di genere.
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