Oggi ho partecipato, con l’assessore regionale Stefania Saccardi e il direttore dell’Istituto per lo studio e la Prevenzione Oncologica Gianni Amunni, alla conferenza stampa sui contenuti della delibera che prevede l’ampliamento della fascia d’età per la quale la Toscana prevede l’accesso gratuito allo screening mammografico, indispensabile per la prevenzione della malattia.
Da oggi ad essere chiamate per lo screening periodico saranno le donne tra i 45 e i 74 anni, con un’estensione di 10 anni rispetto alla fascia d’età prevista finora (che andava dai 50 ai 69).
E’ un nuovo passo avanti nella lotta contro il tumore al seno e nella cultura della prevenzione. Un campo nel quale la Toscana, con oltre 160mila donne che ogni anno accedono ai percorsi di screening, si attesta su livelli d’eccellenza a livello nazionale.
E con questo atto, che prevede risorse per 1,6 milioni nei prossimi tre anni, dimostra di voler continuare a investire in questa giusta direzione, ampliando l’accesso allo screening a ulteriori 30mila donne all’anno e introducendo anche nuovi progetti legati alla ricerca scientifica e alla personalizzazione delle cure.
La statistica ci dice che una donna su nove sviluppa nel corso della propria vita un tumore al seno, ed eseguire periodicamente la mammografia, così come il controllo tramite l’autopalpazione, sono gesti che tutte dobbiamo tenere a mente.
Ed è proprio grazie all’aumento della diffusione dello screening e alla diagnosi precoce che abbiamo potuto raggiungere una percentuale sempre più alta di guarigione e di recupero completo, con interventi sempre meno invasivi.
Oltre al valore sanitario, quindi, è importante sottolineare come questa sia una azione di grande equità sociale.
Perché oggi in Toscana a crescere è soprattutto un diritto per la salute delle donne, che consiste nella possibilità di accedere senza alcun costo al mezzo più efficace per scoprire il tumore nella sua fase iniziale e per sconfiggere la malattia.