Sulla questione riaperta del nodo fiorentino dell’alta velocità, è importante, oltre che giusto, che a far sentire la propria voce siano anche i rappresentanti del territorio metropolitano.
Per questo, con la collega consigliera Fiammetta Capirossi, insieme ai sindaci dell’area metropolitana, abbiamo manifestato la volontà del territorio di essere coinvolto nelle decisioni che dovranno essere prese nei prossimi mesi.
Il dibattito che sta andando avanti sul sottoattraversamento ferroviario e sulla stazione fiorentina per i treni ad alta velocità ci preoccupa e ci lascia perplessi. A restarne ancora fuori, infatti, è la considerazione che si tratta di decisioni che non riguardano solo la città di Firenze, ma l’intero territorio circostante, che per questo non può restare escluso dalla discussione
Gli accordi e il progetto per i quali i lavori sono già avviati sono frutto di un percorso che nel tempo ha impegnato Rfi, Fs e tutte le amministrazioni coinvolte, oltre che di valutazioni e studi approfonditi. L’obiettivo di liberare i binari di superficie del nodo fiorentino dai treni ad alta velocità, grazie al tunnel di sottoattraversamento e alla nuova stazione, rappresenta una risposta concreta ai problemi del trasporto metropolitano e regionale, che subisce disagi e ritardi causati dalla compresenza dei treni veloci.
Da parte nostra riteniamo che l’obiettivo prioritario debba restare quello di aumentare la capacità dei treni regionali, per garantire un servizio migliore e più puntuale alle migliaia di pendolari che dai Comuni dell’area intorno al capoluogo si recano quotidianamente a Firenze per lavorare o studiare.
Questa è la parte per noi più importante del progetto previsto, che al momento comunque è l’unico ad essere sul tavolo. Il fatto che esistano alternative altrettanto efficaci, invece, è ancora tutto da verificare e, di fronte a un’opera attesa da anni e che coinvolge anche la progettazione per il completamento del sistema tranviario fiorentino e metropolitano, la ricerca di nuove soluzioni non deve tradursi in un ulteriore perdita di tempo o nel mettere il trasporto metropolitano in secondo piano.
Per tutti questi motivi, riteniamo di dover essere inclusi nella discussione in corso e che anche la nostra voce, quella dei cittadini dell’area fiorentina, debba essere presa in considerazione”.
A dirlo, oltre alla sottoscritta e Fiammetta, i sindaci Emiliano Fossi (Campi Bisenzio), Sandro Fallani (Scandicci), Francesco Casini (Bagno a Ripoli), Alessio Biagioli (Calenzano), Paolo Omoboni (Borgo San Lorenzo), Stefano Passiatore (Dicomano), Aleandro Murras (Londa), Mauro Pinzani (Rufina), Federico Ignesti (Scarperia e San Piero), Cristiano Benucci (Reggello), Roberto Izzo (Comune di Vicchio), Tommaso Triberti (Marradi), Giampiero Mongatti (Barberino del Mugello), Giacomo Trentanovi (Barberino Val d’Elsa), David Baroncelli (Tavarnelle Val di Pesa), Alessio Calamandrei (Impruneta), Monica Marini (Pontassieve), Giulia Mugnai (Figline e Incisa Valdarno), Alessandro Manni (San Godenzo), Renzo Zucchini (Pelago) e Daniele Lorenzini (Rignano sull’Arno).