Stamani si è svolta a Pistoia la prima seduta del Consiglio regionale del 2017. E’ stato un modo per celebrare la città toscana come Capitale Italiana della Cultura 2017.
Il luogo che ci ha ospitato, la Biblioteca San Giorgio, porta su di sé uno dei segni distintivi dello spirito con cui la città si appresta a questo ruolo. Le antiche officine meccaniche San Giorgio, il tempio della storia del lavoro operaio cittadino, oggi trasformate nel centro della vita culturale, in una fabbrica del sapere, punto di riferimento per il progetto di Pistoia Capitale della Cultura.
Su questo punto, mi collego alle belle parole dette dal sindaco Samuele Bertinelli, che ha ricordato come il Sapere, insieme al Lavoro, sia l’unico vero elemento di emancipazione, che rende liberi ed eguali gli uomini. La cultura come diritto di cittadinanza.
Un argomento che deve guidarci nella definizione delle politiche culturali e soprattutto degli investimenti nelle politiche culturali.
Perché la cultura può e deve essere un investimento, un moltiplicatore economico, un lievito per il tessuto sociale del territorio. Uno straordinario elemento di crescita, culturale e anche economica.
Di questa opportunità la Toscana deve far tesoro. Perché la Cultura non è solo il “nostro petrolio”. E’ molto di più.
La cultura allarga la democrazia e la partecipazione, costruisce società aperte al futuro e inclusive, fa crescere il confronto e la condivisione. E tutto questo il petrolio non lo fa.