La sentenza del Consiglio di Stato mette finalmente la parola fine sulla realizzazione dell’inceneritore di Case Passerini e rafforza la strada che intendiamo percorrere nella costruzione di un Piano dei rifiuti regionale che dovrà investire risorse e competenze su economia circolare, raccolta differenziata e riuso dei materiali. Un modello economico virtuoso che possa generare anche occupazione. Ero convinta, così come avevo sottolineato ieri in Consiglio regionale durante la discussione attorno a questo tema, che nel nuovo Piano dei rifiuti su cui in Regione ci apprestiamo a lavorare, l’impianto di Casa Passerini non sarebbe stato necessario, questo a prescindere dalla sentenza di oggi, che ovviamente consolida la nostra posizione.
Una sentenza attesa dalle comunità dei territori coinvolti e da tutte le amministrazioni locali che in questi anni si sono mobilitate per chiedere che l’opera non venisse realizzata. Non solo, è un provvedimento che dà ragione e soddisfazione a tutti coloro che credono in una gestione dei rifiuti consapevole, che si prefiggono di cambiare culturalmente il concetto di uso e riuso dei materiali. Nell’interesse del patrimonio ambientale e paesaggistico della Toscana e di tutto il mondo. Ora la sfida che abbiamo davanti è quella di dare alla Toscana un metodo e una strategia di lungo periodo nella gestione dei rifiuti, in grado di tenere insieme tutela dell’ambiente e sviluppo, due circostanze imprescindibili da cui dipende il benessere dell’uomo oggi e il futuro delle nuove generazioni.