In Consiglio regionale è stato approvata la proposta di legge “Disposizioni in materia di geotermia”.
L’approvazione è giunta al termine di un lungo iter e di un ampio dibattito, che ha consentito di approfondire le questioni legate non solo al valore di questa fonte rinnovabile, che copre il 30% del fabbisogno energetico toscano, ma anche gli imprescindibili aspetti di tutela dell’ambiente, della salute, dei territori e non ultima dei posti di lavoro.
“Ritengo che questa legge rappresenti un giusto punto di convergenza tra tutti questi aspetti, ugualmente importanti. In particolare la legge cerca di riconoscere il più possibile le specificità e la diversità di ogni territorio e di recepire le giuste istanze provenienti dalle diverse aree geotermiche, da cui sono emerse esigenze di un controllo più puntuale e preciso delle emissioni”.
“La legge, inoltre, ribadisce in modo positivo il ruolo programmatorio della Regione Toscana, in stretta sinergia con gli Enti locali e i territori, nell’ambito di una risorsa così importante e delicata quale la geotermia, che rappresenta una specificità della nostra regione e che deve essere utilizzata nel migliore dei modi, in termini di sfruttamento energetico e di impatto sull’ambiente”
“Infine, pur non permettendoci di intervenire sugli impianti già in essere, la nuova legge, con i suoi più alti standard tecnologici, qualitativi e di controllo previsti per i nuovi impianti, potrà avere un positivo ruolo di stimolo anche sugli impianti già in funzione. Nello specifico, ho sottoscritto due emendamenti (poi approvati) – insieme a Tommaso Fattori (Sì-Toscana a Sinistra), Paolo Sarti (Sì-Toscana a Sinistra), Simone Bezzini (Pd), Stefano Scaramelli (Pd), che prevedono un monitoraggio in continuo, anche con possibilità di accesso remoto da parte delle Autorità sanitarie e dell’Arpat, del funzionamento di tutti gli impianti e delle emissioni in atmosfera”.