Ieri a Roma siamo arrivati in migliaia da tutta Italia, con il desiderio e con la passione di esserci, di partecipare alla ricostruzione di una forza di sinistra che non tentenna, che sa bene da che parte stare: dalla parte giusta, quella di chi è rimasto indietro, senza rappresentanza. Saremo con Pietro Grasso, un servitore dello Stato con una storia che parla per lui, che ha scelto anche lui di esserci, di mettersi a disposizione di questo “progetto visionario” e di continuare a impegnarsi per un Paese più giusto.
Finalmente Liberi e Uguali di affermare i valori di un Paese che non si arrende alla meschinità dell’indifferenza, alla paura e all’odio per il diverso, alla fragilità dell’uomo solo al comando. Esiste ed è forte l’Italia che non si rassegna. Di chi in un ambulatorio di pochi metri quadrati salva la vita a migliaia di persone che scappano da guerre, fame, dittature. Di chi si dedica quotidianamente all’associazionismo, al volontariato, alla difesa dell’ambiente, alla proposta di modelli sociali ed economici più inclusivi e solidali. Di chi crede che per migliorare la propria vita bisogna migliorare la vita di tutti. Noi ci saremo, perché il buio che incombe non abbia mai la meglio e perché non rappresenti mai una minaccia ai valori che ci rendono umani. Lavoriamo per una nuova proposta: per una nuova casa per chi chiede giustizia sociale, impegno civile, energie nuove.
Ci ha fatto venire un nodo alla gola l’intervento di Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa, che ha detto di sentirsi a casa, in mezzo a quell’impegno di cui l’umanità ha bisogno. Abbiamo deciso di voltare pagina, di unirci e di ripartire. Non ci siamo accontentanti. Per unirci in un percorso che ci accomuna nel profondo, quella responsabilità di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”, come dice l’art. 3 della nostra Costituzione.
Abbiamo deciso di fare una cosa grande e ambiziosa, dare vita a una nuova proposta per il Paese. Il mondo intorno cambia in fretta, ma ciò che ci muove è qualcosa che resta e non cambierà, perché la libertà e l’uguaglianza, nessuno escluso, sono la ragione e il senso della nostra azione politica, che vogliamo far diventare azione diffusa e condivisa. Nessun rischio di sistema, il sistema si può cambiare.