Una politica rivolta alla rigenerazione urbana costituisce ormai una priorità inderogabile a cui dare particolare attenzione per l’emergere di una nuova“questione urbana”, che vede le città trasformate a merce e soggette alla rendita e al consumo. Abbiamo costruito troppo e male, bisogna partire da questo grande disordine urbanistico per pensare e riprogettare le nostre periferie, bisogna prima di tutto umanizzarle, realizzando luoghi e spazi comuni che favoriscano la ricostruzione di reti relazionali, la convivenza e la convivialità per contrastare questa preoccupante crisi di civiltà, caratterizzata da miseria culturale e solitudine. A questo stato di cose ha negli ultimi anni contribuito anche la contrazione della spesa pubblica che ha impoverito le città del welfare e innestato fenomeni di degrado sia fisico che sociale. La carenza di risorse, in particolare nelle periferie, ha penalizzato oltre che gli spazi di aggregazione, anche la sicurezza e il decoro. Sottrarre la città alla rendita per riconvertirla in principale risorsa produttiva e di qualità sociale, in un rapporto riconciliato con l’ambiente, costituisce uno dei temi del neoumanesimo di cui si sente urgente bisogno. Cos’è la “Toscana”se non l’espressione di quelle relazioni urbane e territoriali che l’hanno contraddistinte nei secoli? La sfida che oggi abbiamo davanti è quella di riprogettare e riqualificare lo spazio urbano, con un progetto ecologico che rimetta al centro l’uomo, il suo bisogno di relazionarsi con gli altri, la qualità della vita sociale, la sua continuità con la storia, le tradizioni, il paesaggio. Di seguito le iniziative che in tal senso potrebbero essere intraprese:
Stop ai grandi centri commerciali La prima è data dal porre un limite alla nascita dei grandi centri commerciali, “non luoghi” consumistici con costi sociali elevati, per favorire una piccola e media distribuzione inserita nei contesti urbani, in grado di mitigare le rendite e riavviare un sistema di relazioni sociali per la rigenerazione del tessuto sociale urbano.
Riforestazione urbana Politiche di riforestazione urbana e politiche del verde attrezzato per consentire non solo le attività ricreative ma anche la mitigazione delle isole di calore proprie della città contemporanea e favorire la produzione d’ossigeno al posto dello smog, specie nei siti soggetti ad inversione termica. L’obiettivo è quello di piantare almeno 1 milione di alberi in tutta la Regione.
Consumo di suolo Zero Un’ulteriore iniziativa a sostegno di processi di rigenerazione urbana sarà data dalla ricognizione di tutti gli immobili pubblici dismessi o sottoutilizzati per promuoverli a nuova vita per usi socialmente appropriati. Impegno a sostenere un programma di incremento del patrimonio residenziale pubblico, in particolare derivante dalla riqualificazione e dal recupero del patrimonio esistente, tanto nelle aree urbane quanto nei borghi e nelle aree interne della regione, al fine di rendere il diritto all’abitazione, contenuto nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (art.25) e nella Costituzione italiana (art.47), una realtà per un maggior numero di residenti in Toscana. Destinare le dismissioni di edifici demaniali pubblici ad incrementare il parco alloggi di edilizia popolare e sociale, a canone sociale e agevolato