Uno schema che ha costi ambientali insostenibili, quali i cambiamenti climatici ormai in atto e il progressivo esaurimento delle risorse e delle specie: a questo vuole rispondere lo Sciopero globale per il Futuro .
Non è dunque strano che il grido alla mobilitazione planetaria su questi temi sia partito da una sedicenne, la svedese Greta Thunberg, che ha saputo smuovere le coscienze dei suoi coetanei e non solo.
I #fridaysforfuture da lei lanciati sono diventati un fenomeno globale, per rivendicazioni globali: Venerdì 15 marzo in tutto il mondo ci sarà lo Sciopero globale per il Futuro. L’appuntamento a Firenze è fissato in Piazza Santa Croce alle 9.00.
Da parte sua la sinistra in tutto il mondo sta elaborando un “Green New Deal”, un piano completo di reindirizzo delle politiche in senso ambientalista ed equitario. L’effettiva sostenibilità ambientale e la transizione verso un sistema rigenerabile sono scelte necessarie, ma per agire concretamente occorre la gestione pubblica, partecipata e collettiva delle risorse e dei beni comuni. Acqua, rifiuti, energie, verde, territorio, rapporti di produzione e di sfruttamento delle risorse: tutto ciò va sottratto al dominio esclusivo delle logiche di profitto e suoi frutti restituiti alla collettività e redistribuiti democraticamente.
Per questo, per il nostro futuro e quello delle nuove generazioni, aderisco allo Sciopero globale del 15 marzo. Nel primo grande Fridays for Future nazionale l’invito è a unirsi in tutte le piazze agli studenti e a sostenere in ogni sede, in ogni attività e in ogni istituzione, con convinzione e coraggio, il grido dall’allarme dei giovani sui cambiamenti climatici e l’avvio di un Green New Deal europeo e globale.
#ClimateStrike #fridaysforfuture
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